La formazione della struttura psicologica individuale continua tramite le capacità che caratterizzano l’essere umano, chiamato a fronteggiare il patrimonio emozionale a cui deve sia reagire che accondiscendere. In questa dinamica di sviluppo sono presenti contemporaneamente la capacità espressa eminentemente nella sfera sentimentale ed il doversi tutelare da essa mediante i sistemi psichici di difesa che evitino la fragilità che ne deriva.
La comunicazione non riguarda solo il trasferimento dei significati, ma anche dell’insieme delle sensazioni che contengono significati inespressi, che hanno luogo in maniera completamente inconsapevole mediante gli strumenti di cui dispone la specie.
Il primo spontaneo intento della mente è quello di evitare qualunque forma di inquietudine; per accondiscendere a questa potente richiesta l’immagine stessa della realtà è offuscata fino ad essere totalmente incomprensibile, con lo scopo di dissolvere un significato che darebbe incertezza o patimento.
La comunicazione che risulta in grado di produrre un apprendimento emotivo approfondito, non è in grado di avvenire mediante mezzi che escludono la più ampia capacità sensoriale, poiché è da questi che si sprigiona la profondità umana ed è in essi che si determina l’abbinamento dei canali comunicativi necessari a comporre il messaggio anevrotico.
Quella anevrotica, è una condizione che si realizza all’interno dell’individuo, non solo a seguito di uno sforzo riflessivo, ma piuttosto a seguito della tendenza spontanea verso la comprensione emozionale propria ed altrui.
In seguito all’allestimento della personalità, l’individuo può accedere ad un miglioramento personale potenzialmente illimitato.
La questione rilevante e di grande interesse, orbita intorno alla possibilità di realizzare una psicoterapia sulla base della procedura esistente in natura, ripristinando l’insieme delle associazioni emotive che hanno condotto al disagio.